Aggregarsi per la Riqualificazione degli spazi

Aggregarsi per la Riqualificazione degli spazi

Cittadini “costretti” a fare il lavoro delle Amministrazioni

A volte più che le Amministrazioni sono i cittadini a fare i miracoli per ridare dignità alle aree urbane degradate nei quartieri in cui vivono. Come nei casi in cui alcuni genitori, stanchi di vedere le scuole o i parchi pubblici sporchi diventare un serio pericolo per i propri figli, si rimboccano le maniche e decidono di fare da sè. Da nord a sud, è un pensiero trasversale, o forse un’esigenza alla quale i cittadini non riescono a sottrarsi quando alle loro continue richieste fatte alle autorità di intervenire, queste nicchiano. E’ successo quest’anno a Pinerolo, dove studenti e genitori hanno deciso di ripulire l’Istituto Michele Buniva, e nell’istituto comprensivo Eleonora Duse a Bari. Come a Latina, dove due Comitati creatisi ad hoc, oltre alla pulizia dei giardini scolastici del Borgo Santa Maria, visti i ritardi nella manutenzione, hanno provveduto anche alla pulizia di un parcheggio del centro storico, in un’alleanza tra residenti e commercianti, per eliminare siringhe, cartacce, assorbenti usati, e quant’altro di peggio c’era sul pavimento e tra l’erba. E sono solo alcuni casi, tra i più recenti, ma ce ne sarebbero tanti altri da portare ad esempio.

Se lo Stato è assente, meglio fare da sé

Da soli o insieme ad associazioni sensibili a questi temi, i cittadini hanno capito che quando lo Stato è assente, se è possibile, è meglio mettersi volontariamente all’opera. Un po’ per risolvere finalmente il problema, un po’ per sollevare un caso e porlo all’attenzione pubblica. Eppure, se al privato, inteso come i cittadini tutti, tocca l’onere di tenere pulita la città, rispettando le normali regole del vivere civile, al pubblico spetta il compito di mantenere l’ordine e l’igiene di quegli stessi spazi, ma troppo spesso non è così. Lo vediamo ogni giorno, in gran parte delle città, piccole o grandi, se le aree del centro vengono per lo più tenute in maniera almeno accettabile, quelle più nascoste o periferiche sono sovente impresentabili, un vero pugno nell’occhio o allo stomaco. I residenti possono svolgere un ruolo importante per far cambiare le cose. Possono diventare il pungolo nel fianco delle Amministrazioni locali, per obbligarle a invertire la rotta. Per rigenerare le periferie o qualsiasi quartiere abbandonato, magari del centro storico, serve però soprattutto coesione sociale, dialogo tra culture e identità diverse per partorire idee progettuali alle quali la politica non potrà opporsi. Come la manutenzione urbana, utilizzando il Baratto Amministrativo, previsto anche nella Finanziaria; come la creazione di orti e giardini comunitari, da gestire direttamente e… quant’altro. I cittadini, se vogliono possono essere più propositivi di tanti politici di professione.